Durante la giornata ci sarà la consulenza di un esperto Invisalign, che con lo scanner consentirà di vedere in anteprima il risultato che otterrai.
Sconto del 20% sul trattamento e gadget in omaggio
Quando si parla di ortodonzia, ci si riferisce a quel ramo dell’odontoiatria che individua e corregge problemi all’allineamento dei denti o di occlusione degli stessi, andando incontro anche alle esigenze estetiche di qualsiasi persona.
Ecco allora l’importanza di far riferimento a degli ortodontisti di professione ed esperienza, come il dentista di Ciriè del Centro Medico Tuzza: siamo pronti a valutare le varie classi dentali del paziente e le soluzioni necessarie a risolvere eventuali problematiche.
È una terapia ortodontica funzionale grazie alla quale è possibile intervenire precocemente sulla malocclusione del bambino (ortodonzia bambini), andando ad agire sulla spinta muscolare che influenza la crescita ossea, a volte incongrua, rendendo l’ortodonzia futura, più rapida e stabile nel tempo oltre che funzionalmente fisiologica. Si utilizza un apparecchio funzionale mobile la cui azione applicata sui denti si somma a quella applicata dalle labbra, lingua e guance.
L’ortodonzia fissa prevede l’incollamento sulla superficie dentale dei dispositivi chiamati brackets, che una volta inseriti verranno legati e attivati tutti insieme, per la correzione di disallineamenti e difetti estetici e funzionali dei denti. Gli apparecchi fissi possono essere installati sulla faccia esterna o interna dei denti (ortodonzia linguale senza attacchi), secondo le indicazioni del medico curante, che stabilisce anche se applicarli sull’arcata dentaria superiore, su quella inferiore o su entrambe (con eventuali elastici intermascellari), e se utilizzare attacchi in metallo o attacchi estetici in ceramica bianca.
La tecnica odontoiatrica invisibile (ortodonzia con mascherine) prevede l’uso sequenziale di allineatori trasparenti, al posto dei brackets classici sui denti. Le mascherine utilizzate risultano invisibili alla distanza di una normale conversazione. Questa tipologia di apparecchio deve essere indossata 24 ore su 24, ad eccezione del momento dei pasti, dopo i quali va riposizionato una volta lavati i denti.
La chirurgia ortognatica è quella branca della chirurgia maxillo-facciale che si occupa del trattamento chirurgico delle malocclusioni dento-scheletriche non correggibili con la semplice ortodonzia. La determinazione dell’entità della malocclusione dentale permette di definire se il problema sia da associare ad una anomalia della componente scheletrica. Questo tipo di intervento necessita la collaborazione del chirurgo maxillo-facciale per la correzione dell’anomalia scheletrica e dell’ortodontista per allineare i denti prima dell’intervento.
È una terapia ortodontica funzionale grazie alla quale è possibile intervenire precocemente sulla malocclusione del bambino, andando ad agire sulla spinta muscolare che influenza la crescita ossea, a volte incongrua, rendendo l’ortodonzia futura, più rapida e stabile nel tempo oltre che funzionalmente fisiologica.
Si utilizza un apparecchio funzionale mobile la cui azione applicata sui denti si somma a quella applicata dalle labbra, lingua e guance.
Questa azione è in grado di orientare la crescita ossea mandibolare e mascellare verso la posizione necessaria alla risoluzione della malocclusione. Essendo un Ortodonzia che lavora specialmente sul l’azione dei muscoli, spesso sarà scomodo e mobile all’interno del cavo orale, creando un maggior disagio al paziente ma sicuramente un miglior risultato.
L’applicazione di questa terapia è perfetta in età compresa tra i 6 e i 12 anni di età, dove lo sviluppo e la crescita del cranio raggiungono il picco di velocità. La terapia è comunque applicabile anche su pazienti con età maggiori, ma dato che lo sviluppo osseo ha il maggior picco di crescita fino ai 12 anni per le femmine e 14 per i maschi, e sicuramente una terapia utile in età evolutiva, anche se con queste apparecchiature difficilmente si raddrizzano i denti, i quali si raddrizzeranno successivamente con Ortodonzie fisse.
Spesso sarà successivamente necessario, intorno i 10/14 anni, utilizzare una Ortodonzia fissa con attacchi sui denti, per raddrizzare e allineare i denti storti, una volta ristabilito i corretti rapporti ossei e muscolari. Otterremo così un sorriso perfetto sia settico che funzionale.
Al termine della procedura di posizionamento dell’apparecchio, il vostro dentista vi suggerirà dei consigli sul corretto utilizzo, in base alla patologia, il metodo di pulizia dentale da effettuare, come l’uso del collutorio, del filo interdentale, dello spazzolino e dello scovolino. Infatti utilizzare l’apparecchio mobile significa essere soggetti ad un maggiore rischio nella formazione di placca e carie. Oltre al lavaggio dei denti, al fine di evitare questi inconvenienti si raccomanda una pulizia frequente e non saltuaria, dell’apparecchio sia col uno spazzolino sia con l’uso di pastiglie detergenti disciolte in acqua dove verrà poi immerso l’apparecchio.
Inoltre risulta buona norma toglierlo prima di ogni pasto e durante l’attività sportiva. Ricordarsi però che l’effetto sulla crescita del l’ortodonzia mobile si attua con l’assiduo utilizzo dello stesso, specie durante la maggior attività dei muscoli, ossia durante il giorno, per cui utilizzare l’ortodonzia funzionalizzante solo di notte, equivale a non utilizzarlo, perché spesso la bocca e aperta e i muscoli a riposo.
Ricordatevi di utilizzarlo almeno 18 ore al giorno, perché è stimato che gli effetti iniziano dopo un utilizzo di almeno 12 ore. Infine è consigliato recarsi dal proprio dentista frequentemente per un controllo della situazione curiosa dentale e della loro permuta, ed un controllo e regolazione dell’apparecchio.
L’ortodonzia fissa consiste nell’incollare sulla superficie dentale dei dispositivi chiamati brackets, che una volta inseriti verranno legati e attivati tutti insieme, per la correzione di disallineamenti e difetti estetici e funzionali dei denti. Gli apparecchi fissi possono essere installati sulla faccia esterna o interna dei denti, secondo le indicazioni del medico curante, che stabilisce anche se applicare l’ortodonzia fissa sull’arcata dentaria superiore, su quella inferiore o su entrambe, e se utilizzare attacchi in metallo o estetici in ceramica bianca.
L’apparecchio fisso è generalmente costituito da attacchi (brackets) tradizionali in metallo o in ceramica a seconda della necessità estetiche del paziente e da bande metalliche sui denti posteriori.
Queste placchette e bande vengono posizionate sulla superficie dentaria, le prime vengono incollate alla superficie tramite adesivi, le seconde cementate intorno al dente, dato che normalmente sono poste sull’ultimo dente molare.
Questa tipologia di trattamento utilizza forze meccaniche, tramite l’azione di fili odontoiatrici, molle ed elastici, che potendo essere tirati e regolati consentono il riposizionamento dei denti. In alcuni casi può essere necessaria l’estrazione di alcuni elementi dentali in modo da creare lo spazio necessario per permettere il riposizionamento dei denti nella loro posizione ideale.
L’ortodonzia fissa è accessibile agli adulti, che possono utilizzarla o per motivi estetici, o per motivi preprotesici, o in particolare ad adolescenti che abbiano già la dentatura permanente, o che siano in dirittura finale di permuta dentale, ossia a partire dai 11/13 anni. Questa scelta di azione correttiva viene consigliata per pazienti che presentano disallineamenti gravi della struttura dentaria perché riesce a correggere tutti gli elementi con ottimi risultati.
Vantaggi della terapia:
Tipologie di apparecchi fissi:
Al termine della procedura di posizionamento dell’apparecchio si possono presentare fenomeni di irritazione della parte interna della guancia e delle labbra, il fastidio però durerà al massimo per 4/5 giorni, dovuto allo sfregamento degli attacchi sulle mucose. I denti inizieranno ad essere dolenti, per la trazione dei fili sui legamenti dentali, ma basterà un leggero analgesico o attendere qualche giorno e tutto si equilibrerà, senza provocare più dolore.
La carica batterica con l’uso del l’ortodonzia fissa aumenta, quindi aumenta la possibilità di carie, onde per cui è necessaria un’ottima igiene orale e l’uso di collutori con fluoro.
È buona norma evitare almeno per i primi giorni, ma anche dopo, cibi solidi duri e troppo gommosi come le gomme da masticare, ma nel caso di assunzione di questi cibi è consigliata una pulizia immediata e scrupolosa.
L’utilizzo del filo interdentale è molto importante ed è fondamentale per una corretta igiene orale e seguire al meglio i consigli dispensati dal vostro odontoiatra. La regolazione del l’ortodonzia va eseguita assolutamente nei tempi e nei modi esplicati dal vostro medico.
Risulterà comunque utile e necessario effettuare delle visite di controllo per essere sicuri che l’apparecchio stia funzionando correttamente. Interrompere la terapia troppo presto comporterà un ritorno alla situazione iniziale, per cui fidatevi del vostro ortodontista, che se decide di andare piano e per più tempo, lo fa esclusivamente per il paziente, anche perché la spesa decisa non dovrebbe subire modifiche.
La chirurgia ortognatica è quella branca della chirurgia maxillo-facciale che si occupa del trattamento chirurgico delle malocclusioni dentoscheletriche non correggibili con la semplice Ortodonzia.
La determinazione dell’entità della malocclusione dentale permette di definire se il problema sia da associare ad una anomalia della componente scheletrica.
Questo tipo di intervento necessita la collaborazione del chirurgo maxillo-facciale per la correzione dell’anomalia scheletrica e dell’ortodontista per allineare i denti prima dell’intervento.
I casi in cui si rende necessario l’utilizzo di questa operazione sono quelli in cui la terapia ortodontica classica non riesce da sola a ristabilire i corretti equilibri dentro scheletrici. Nella fattispecie le terze classi, ossia la mandibola più cresciuta rispetto la mascella, gli open vite, ossia il contatto dentale solo su alcuni molari posteriore e un grosso spazio tra quelli anteriori, le terze classi dovute a poca crescita del mascellare superiore, e molte altre situazioni patologiche riferibili ad alterazioni di posizione o crescita delle strutture ossee.
Fasi del trattamento e tempistiche:
L’intervento:
La fase successiva all’intervento di chirurgia ortognatica si presenta con la formazione di gonfiore ed edema del viso per le prime 2 settimane, il paziente riprenderà il suo aspetto normalizzato dopo circa 20 giorni, ma in alcuni casi possono passare anche 40 giorni.
La fase post operatoria necessiterà dell’utilizzo di elastici intermascellari che favoriranno la nuova occlusione e permetteranno una leggera apertura.
Un tempo, dopo la chirurgia non si poteva aprire la bocca per molto tempo, alimentandosi con cannucce, mentre oggi non sussiste più questo problema, perché il paziente può aprire la bocca da subito, magari con qualche accortezza.
Strada Ciriè 17 - 10070 San Carlo Canavese (TO)